[ La POESIA e/o TITOLO compare al passaggio del MOUSE ]
Angeli in Volo
fotografie di Paolo Maggiani
Le fotografie belle o brutte(*1) che siano vogliono raccontare
qualcosa.
Vogliono raccontare in questo caso delle possibili connessioni
con il soprannaturale, con il
Divino.
Come lo fanno? Adesso cerco di spiegarvi il mio punto di vista.
Ogni tanto sommersi come siamo dalla routine quotidiana per la sopravvivenza, capita che
abbiamo delle percezioni(*2), che possiamo semplicemente chiamare intuizioni. Ovvero ci
rendiamo conto in anticipo di come potrebbero essere le cose in un futuro immediato,
ed agiamo di conseguenza, talvolta sbagliamo ma il più delle volte guardandoci alle
spalle ci diciamo “avevo proprio ragione..” e ci rendiamo conto che è successo un
qualcosa che ci ha dato una mano; quel qualcosa che se non avveniva non potevamo
risollevarci, proseguire, osare verso quel tal miglioramento, ci rendiamo conto che
esiste qualcosa che ci protegge nelle ostilità, qualcosa che a volte abbiamo chiamato
con un epiteto “botta di fortuna” e che altre volte abbiamo chiamato “miracolo”.
Ecco questo vogliono raccontare queste immagini, vogliono raccontare di una percezione
spirituale basata su uno stato d’animo, uno stato d’animo pronto a recepire i più flebili
messaggi che ci giungono dal profondo della coscienza; e li vogliono raccontare con i
mezzi percettivi a nostra disposizione, i mezzi percettivi che sono i nostri sensi, la vista
e messaggi visivi in questo caso.
Penso che le percezioni possono arrivare ai nostri sensi interiori meno sviluppati, che meno
riusciamo a controllare, quelli che non riusciamo in alcun modo a gestire; queste percezioni ci
giungono sulla terra tramite la nostra intelligenza e si trasformano in qualcosa di materiale, per cui
diventano colore e quindi pittura, diventano luce e quindi fotografia, diventano parole e
quindi poesia, diventano note e quindi musica, diventano marmo e quindi scultura,
diventano matematica e quindi scienza.
Questo fenomeno inspiegabile non rimane aperto, non rimane fine a se stesso, ma si chiude,
diventa vortice, ciclo continuo all’infinito e dalla fotografia si torna alla luce, al colore; e
quindi alla percezione di altri individui che la ritrasmettono tramite emozioni al proprio
stato d’animo alla propria, e probabilmente alla comune, coscienza di uomini.
Paolo Maggiani << scritto nell'aprile 2010>>
(*1) dove per belle o brutte intendo che piacciano o non piacciano
(*2) non tutti riescono però a coglierle, è necessario un certo allenamento
L'aggiunta delle Note e la messa in evidenza e sottolineatura parole sono un aggiornamento del 22/05/2020
ANNO DI PRIMA PUBBLICAZIONE MOSTRA: 2010
13 stampe fotografiche diretta su pannello forex, formato 100x70 cm
date e luoghi:
2010,
02 maggio - 16 maggio, Carrara, Battistero del Duomo di S.Andrea (Pieve romanica del XII sec.)
Patrocini: Fiaf (patr.), Comune di Carrara